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MOLTI: DISCORSO SULLE IDENTITÀ PLURIME

Foto di Asia Chiarion Sileni

Il secondo incontro pomeridiano della terza e ultima giornata del festival è stato con il professore dell’università di Ferrara e direttore dell’Accademia dei Concordi di Rovigo Giovanni Boniolo, guidato dalla presenza della psicologa Federica Boniolo. L’ospite è stato introdotto da Chiara Vigna, studentessa al quarto anno del Liceo classico “Celio”. Il tema prevalente è quello dell’identità, partendo dalle radici storiche di questo concetto che rappresenta l’essenza stessa.

Che cos’è l’identità? Il professore ha gestito il suo intervento come un dibattito, degradando questo vocabolo in tutte le sfaccettature possibili. Federica Boniolo ha dato via al discorso riprendendo il contenuto del libro di Boniolo, il cui titolo ha dato il nome all’evento. Ci si è concentrati su quattro tipi di identità. La prima è l’identità sociale, che è stata declinata dall’ospite con un’ulteriore serie di domande, che il singolo deve porsi, come esame di coscienza per l’individuo stesso: “Chi sono io dal punto di vista sociale?”, “A quali gruppi appartengo, quanto conosco di questi e perché ne faccio parte?”. Ha sviluppato le risposte premendo sul fatto che l’identità sia plurima, e che enfatizzare l’appartenenza ad un unico gruppo non solo sia errato, ma anche impossibile, in quanto cadrebbe l’intero concetto di vita sociale.

La seconda è l’identità relazionale, ovvero “Come ci relazioniamo con gli altri?”. Solo la persona conosce le cause dietro alle proprie azioni e il motivo per cui si pone in un certo modo con determinate persone nella propria vita, le quali possono cambiare nel tempo, in base a come vuole sembrare, che non sempre corrisponde a ciò che è davvero.

La terza è l’identità accidentale, questa racchiude tutto l’insieme delle reazioni agli eventi non programmati che si possono incontrare nel proprio percorso. Ha aggiunto che queste possono essere decisive nel cambiamento di una persona, sia questo positivo o negativo. Un fattore importante che incide è il potere, e come si possano gestire i momenti in cui lo si acquisisca o lo si perda.

La quarta ed ultima, l’identità epistemica, ruota attorno alla consapevolezza che ognuno sviluppa nei confronti di sé stesso nella società. Questa è dettata dal livello di conoscenza e/o ignoranza che si ha riguardo i gruppi di appartenenza, i quali a volte non possono essere scelti per colpa delle “bàlie sociali”, quali i genitori, insegnanti ed altre figure di riferimento nella crescita. Prendendo questa consapevolezza ognuno può accogliere i gruppi o se ne può allontanare, ma non sempre il contesto sociale permette all’individuo di gestire il proprio senso di appartenenza.

Foto di Asia Chiarion Sileni

Articolo di Martina Frigeri, Sara Bregolato, Asia Chiarion Sileni.