La città di Rovigo come non l’hai mai vista!
Scenari impossibili ma talmente realistici da sembrare veri
Articolo di Matilde Castiglioni, Sara Orioli e Giulia Furlan
Oggi nella seconda giornata del Festival Tensioni si è tenuta la presentazione della mostra “Scenari (Im)possibili”, diretta e progettata da Nicolò Politi e Chiara Pavan. Questi giovani laureandi dell’università di Bologna, hanno frequentato la triennale di design industriale, proseguendo poi verso la laurea magistrale nel design dei servizi. La mostra è un processo creativo che ha come protagonista l’intelligenza artificiale, esplorando alcuni luoghi della città di Rovigo per enfatizzare alcuni punti di vista e caratteristiche di questi. Li abbiamo intervistati ponendo alcune domande riguardanti il loro lavoro.
Come vi è venuto in mente di fare la mostra?
Nicolò e Chiara: “Tutto è iniziato dalla creazione di un gruppo giovani ,young-board di ” La fabbrica dello zucchero”, creato tre anni fa e da lì hanno cominciato a discutere sull’intelligenza artificiale e hanno pensato a come portare la loro esperienza all’interno del Festival”.
Cosa avete usato per la creazione delle immagini?
Nicolò e Chiara: “Abbiamo usato Midjourmey, un chapot a pagamento. L’abbonamento mensile ti da la capacità di generare 200 foto, talvolta viene inserita una foto artificiale o reale che genera 4 opzioni differenti tra loro. Il processo prevede il caricamento dell’immagine di base, e copiato l’Url, viene inserita nel Prompt, permettendoci di dare degli imput. Questi imput servono per migliorare la qualità e le dimensioni delle immagini. Si presentano quindi una serie di codici, preferibilmente in inglese, essendo la lingua veicolante, oppure in italiano perchè è grammaticalmente la più comprensibile. I comandi standard per le foto sono: “photo realistic” “ global illumination” “high revolution”. Abbiamo cercato di unire ciò che sapevamo dal nostro percorso di studi con ciò che abbiamo imparato autonomamente. “
Secondo voi qual è l’immagine più rappresentativa e soddisfacente?
“È piazza XX Settembre, perché paradossale, uno scenario quasi impossibile, ma talmente realistico che sembra una foto scattata. A marzo è nata l’idea ma lo sviluppo della progetto è partito nel corso dell’estate. Verso le ultime due settimane prima del Festival è cominciata la parte operativa: partendo dalla fotografia con i droni, procedendo poi con il caricamento delle foto su “chatbot” per passare infine al post editing. “
Riteniamo questa mostra molto interessante perché ci fa vedere scenari che prima mai avremmo potuto immaginare. Per esempio il parallelismo tra le due foto riguardanti il parcheggio del multipiano di Rovigo, che mette in risalto la creazione di aree naturali come l’aggiunta del fiume in un area puramente artificiale.